Presentazione
Il titolo MUSICA PERSEGUITATA vuole sottolineare l’omaggio al compositore fiorentino Mario Castelnuovo-Tedesco (1985-1968) in questo anno 2025 in cui ricorre il 130esimo dalla nascita e il 60esimo della Liberazione. Nel 1939 fu costretto ad emigrare negli Usa poiché di origine ebrea, dove divenne “maestro dei maestri”. Il pianoforte fu quasi onnipresente nelle sue opere del periodo italiano, dal 1910 al 1938, sia come strumento solista sia nelle composizioni da camera, vocali e strumentali. Le sue opere pianistiche, eseguite con entusiasmo, fino alle soglie della guerra mondiale, da pianisti del calibro di Alfredo Casella e Walter Gieseking, scomparvero dalla programmazione musicale per mezzo secolo.
Solo nell'ultimo decennio del Novecento ebbe inizio il recupero della sua musica per pianoforte, magnificamente riletta dal pianista napoletano-parigino Aldo Ciccolini che, tra il 1996 e il 1999, registrò in quattro CD, per la casa discografica Phoenix, l'intero corpus pianistico del maestro fiorentino fino a quel momento disponibile. Questo programma vuole recuperare, accompagnato da un progetto discografico interamente dedicato al Maestro curato dalla pianista Elisa Racioppi e dall’etichetta Ema Vinci, alcune composizioni per pianoforte da poco pubblicate dopo una riscoperta dei manoscritti presso la Library of Congress di Washington. Nel dettaglio “Cielo di Settembre” e “Terrazze” entrambe scritte a Firenze nel periodo più lieto della sua vita. “Cielo di Settembre” venne stampato solo nel 1931 nelle pagine di una rivista musicale; non solo gli assegnò il numero d'opera 1 - ponendolo così all'inizio del suo catalogo - ma successivamente lo accreditò con una nota scritta in inglese sul frontespizio del manoscritto adolescenziale: “Questo pezzo, che figura ufficialmente come op. 1, fu scritto molto prima che io ricevessi un'istruzione formale (incominciai a studiare composizione con Pizzetti nel 1914).Faceva parte di una Suite FEUILLES D'AUTOMNE (che andò perduta). Lo orchestrai (con la supervisione di Pizzetti) nel 1915, e così divenne il mio primo pezzo orchestrale; Pizzetti (poiché io ero il suo studente-star!) lo incluse in un concerto sinfonico (tutto con sue composizioni) che ebbe luogo a Firenze, Teatro Comunale, nello stesso 1915. “Terrazze” si può definire un'evocazione, perché il suo titolo si riallaccia a quello di un capitolo dell'autobiografia dell'autore, là dove egli racconta dei suoi giovanili soggiorni estivi a Castiglioncello in compagnia di amici e di alcune jeunes filles en fleur e dice: 2Di quegli anni rammento soprattutto le "terrazze" (volevo anzi, una volta, scrivere una Suite per pianoforte con questo titolo, ma non l'ho mai fatta; e poi Debussy aveva già scritto La terrasse des audiences au clair de lune!).” Il brano, composto nel 1936, a Usigliano di Lari, risulta quindi essere il primo pezzo di una suite mai completata. “Alghe” op.12 fu composta invece nel 1919, sempre negli anni fiorentini, e rivela una decisa influenza dell’Impressionismo. Il resto del programma si concentra su Alessandro Longo (1864-1945), compositore completamente estraneo agli sviluppi del linguaggio musicale che hanno segnato la sua epoca eppure magistralmente capace di scrivere buona musica secondo canoni tradizionali e romantici. I pezzi presenti nel programma ne sono valido esempio, alternandosi fra lo stile della musica a programma e capacità di sviluppo dei materiali musicali. I pezzi caratteristici si identificano ognuno nel proprio titolo e vogliono richiamare i suoni dell’idea a cui si riferiscono. La suite romantica n.5 op. 25, pur non essendo musica a programma esprime lo stesso desiderio di rappresentare sentimenti facilmente fruibili.