Presentazione
Il programma di questo concerto offre un affascinante percorso attraverso diverse epoche e stili della letteratura pianistica, mettendo in luce la ricchezza espressiva e tecnica del repertorio per pianoforte. Si apre con la Sonata in fa minore, D. 625 di Franz Schubert, composizione giovanile e incompiuta, ma già ricca di lirismo melodico, intensi contrasti espressivi e modulazioni audaci, che anticipano le caratteristiche del suo linguaggio maturo. Segue la raccolta romantica dei Trois Morceaux Poétiques, Op. 42 di Moritz Moszkowski, composta nel 1887, in cui eleganza melodica e raffinata scrittura pianistica si uniscono a una brillantezza tecnica di raffinata fattura. I tre brevi pezzi offrono un’ampia gamma di atmosfere, dal lirismo delicato al carattere festoso e virtuosistico. Dal cuore della Spagna, con il suo vibrante patrimonio musicale, proviene il brano “Jerez” da Iberia di Isaac Albéniz, uno dei più celebri e impegnativi esempi di fusione tra tradizione folkloristica e scrittura pianistica moderna. Attraverso l’uso del modo frigio e di armonie ricche, “Jerez” evoca le atmosfere intense e variegate dell’Andalusia. Un salto indietro nel tempo ci porta alle Fughe di Johann Sebastian Bach su temi di Tomaso Albinoni, composizioni giovanili che testimoniano l’interesse di Bach per lo stile italiano e per la scrittura contrappuntistica, anticipando lo sviluppo del suo linguaggio musicale. La musica contemporanea è rappresentata da “Il Mare Vicino” di Simone Tavoni, composizione del 2025 che utilizza il mare come potente metafora del paesaggio interiore dell’anima. Il pezzo si distingue per il suo carattere meditativo, le armonie profonde e l’uso suggestivo del pedale, creando un’atmosfera mutevole e riflessiva. Infine, il concerto si conclude con la Terza Sonata in si minore, Op. 58 di Frédéric Chopin, una delle sue opere più mature e complesse. Caratterizzata da una scrittura virtuosistica e da una profonda intensità emotiva, la sonata esplora una vasta gamma di sentimenti, dalle ombre malinconiche ai momenti di trionfo, confermandosi come un capolavoro imprescindibile del repertorio romantico per pianoforte.
Franz Schubert – Sonata in fa minore D. 625 Composta nell’estate del 1818, la Sonata in fa minore D. 625 è un’opera giovanile e incompiuta di Franz Schubert. Nonostante la forma frammentaria, rivela già elementi tipici del suo stile: lirismo melodico, contrasti espressivi e modulazioni ardite. L’opera si articola in quattro movimenti, di cui alcuni incompleti: Allegro – Drammatico e intenso Scherzo: Allegretto – Trio – Più leggero e brillante Adagio – Solo parzialmente conservato Allegro – Finale incompleto La sonata riflette la transizione di Schubert verso un linguaggio più romantico, e pur non essendo finita, resta una testimonianza preziosa della sua evoluzione artistica. Moritz Moszkowski – Trois Morceaux Poétiques, Op. 42 Composti nel 1887, i Trois Morceaux Poétiques, Op. 42 di Moritz Moszkowski rappresentano tre piccoli gioielli del pianismo romantico di fine Ottocento. La raccolta comprende: Romance (Fa maggiore), dal carattere lirico e delicato; Siciliano (La maggiore), con un ritmo cullante e cantabile di ispirazione pastorale; e Momento giojoso (Mi♭ maggiore), brillante e vivace, con passaggi virtuosistici che evocano uno slancio festoso. Moszkowski, celebre per l’eleganza melodica e la scrittura pianistica raffinata, unisce in questi pezzi semplicità espressiva e brillantezza tecnica, rendendoli perfetti per il repertorio da concerto e da salotto. I Trois Morceaux Poétiques offrono una sintesi efficace del suo stile: cantabilità, grazia, e una vena sentimentale mai eccessiva. Isaac Albéniz – “Jerez” (da Iberia, Libro IV) “Jerez” è l’undicesimo brano della suite Iberia di Isaac Albéniz, composta tra il 1905 e il 1909. Fa parte del quarto e ultimo libro della raccolta, tra i più complessi e maturi della serie. Il pezzo prende il nome dalla città andalusa di Jerez de la Frontera, celebre per il flamenco e il vino sherry, e ne evoca l’atmosfera con grande raffinatezza. Scritto per pianoforte solo, “Jerez” si distingue per l’uso del modo frigio e per un linguaggio armonico ricco e libero, che richiama i colori e i ritmi della tradizione musicale spagnola. Sebbene non sia propriamente descrittivo, il brano restituisce un’immagine vivida della cultura andalusa, tra malinconia e brillantezza, con tratti impressionistici e passaggi virtuosistici. Considerato un pezzo di alta difficoltà tecnica ed espressiva, “Jerez” è una delle testimonianze più affascinanti della fusione tra folklore iberico e scrittura pianistica moderna realizzata da Albéniz. Le fughe di J.S. Bach su temi di Albinoni Tra le opere giovanili di Johann Sebastian Bach si trovano tre fughe scritte su temi tratti dalle Sonate a tre, Op. 1 di Tomaso Albinoni, pubblicate a Venezia nel 1694. Si tratta di: BWV 946 – Fuga in Do maggiore BWV 950 – Fuga in La maggiore, su un tema dalla Sonata Op. 1 n. 3 BWV 951 / 951a – Fuga in Si minore, basata sulla Sonata Op. 1 n. 8 (esistono due versioni, la seconda riveduta da Bach) Queste fughe mostrano l’interesse del giovane Bach per lo stile italiano e per la scrittura contrappuntistica. Le versioni riviste, in particolare BWV 951a, evidenziano una crescente consapevolezza formale e tecnica, con correzioni a livello armonico e strutturale. Probabilmente composte prima del periodo di Arnstadt (inizio del Settecento), rappresentano esercizi sofisticati in cui Bach assimila e rielabora modelli italiani come Albinoni, Corelli e Vivaldi, gettando le basi del proprio linguaggio maturo. Simone Tavoni: Il Mare Vicino. Il Mare Vicino (2025) è una composizione per pianoforte solo che non ritrae direttamente il mare, ma lo usa come metafora del paesaggio interiore dell’anima umana. Per il compositore, il mare simboleggia quella parte di noi che rimane fluida, informe e nascosta, come il nostro potenziale inesplorato, i nostri fallimenti, dubbi, emozioni e tutto ciò che non comprendiamo pienamente. In contrasto, la terra — dove le cose si costruiscono, sono visibili e prendono forma — rappresenta ciò che è chiaro e consolidato nelle nostre vite: la nostra identità, le nostre scelte, il nostro lavoro, la nostra casa, le nostre certezze. Il tema principale della composizione riflette la luce tremolante sulla superficie inquieta del mare, un’immagine delicata che parla della fugacità della vita e dei suoi momenti effimeri. Attraverso l’uso frequente del pedale emergono armonie profonde e intricate, dipingendo un paesaggio sonoro tanto enigmatico e mutevole quanto i colori cangianti del mare. Il compositore spiega: «Il Mare Vicino è una riflessione sulla vita e sul suo sviluppo, come se fossimo seduti fuori da essa, su una panchina, osservandola da lontano.» Questo pezzo è una meditazione su quel mare sempre presente dentro di noi. È una riflessione sulle profondità interiori che si rivelano solo in onde fugaci, riecheggiando l’osservazione di Albert Camus nel suo inquietante romanzo: il mare, nel suo moto incessante, rompe sempre con la stessa promessa. Frédéric Chopin – Sonata per pianoforte n. 3 in si minore, Op. 58 Composta nel 1844, la Terza Sonata di Chopin è una delle sue opere più mature e intense per pianoforte solo. Strutturata in quattro movimenti — Allegro maestoso, Scherzo, Largo, e Finale prestissimo — la sonata unisce la profondità espressiva tipica di Chopin a una scrittura virtuosistica e brillante. Caratterizzata da un linguaggio armonico raffinato e da passaggi tecnici impegnativi, l’opera esplora contrasti emotivi che spaziano dalla malinconia al trionfo, confermandosi come un punto di riferimento del repertorio romantico per pianoforte.